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Bindi a Siena: “Il lavoro è un diritto, non una merce”

Siena (domenica, 18 maggio 2025) – Una riflessione profonda su lavoro, cittadinanza e democrazia ha animato l’incontro organizzato dalla Cgil nella Saletta dei Mutilati di Siena, in vista dei cinque referendum dell’8 e 9 giugno. Protagonista dell’evento è stata Rosi Bindi, ex ministra della Salute e figura storica del centrosinistra, che ha rilanciato con forza l’importanza della partecipazione al voto e della tutela del lavoro.

Di Roberto Meloni

“Il lavoro non può essere ridotto a merce – ha affermato Bindi –. È un diritto fondamentale delle persone, attraverso il quale si contribuisce alla comunità. La flessibilità richiesta dalla società moderna non deve trasformarsi in precarietà”. L’intervento si è focalizzato sulle tutele necessarie per i lavoratori, con un richiamo alla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto nel settore degli appalti. “La legge sugli appalti – ha spiegato – va cambiata. Troppi incidenti sul lavoro avvengono in contesti dove il controllo è debole o assente. Occorre assegnare responsabilità dirette a chi vince l’appalto e impone il rispetto delle regole anche alle ditte subappaltatrici. Solo così si combatte anche il lavoro nero, spesso terreno fertile per la criminalità organizzata”.

Un altro tema centrale è stato quello dell’immigrazione e del diritto alla cittadinanza. “L’Italia ha bisogno di integrazione e inclusione – ha sottolineato Bindi –. Chi vive legalmente, lavora, paga le tasse, contribuisce al welfare, deve potersi sentire cittadino italiano. Escludere queste persone è ingiusto e rischioso: li si spinge verso precarietà e illegalità. Serve una legge sulla cittadinanza che guardi al presente, non al passato”.

Inevitabile anche un commento sull’attuale esecutivo. Alla domanda del giornalista Augusto Mattioli su quanto durerà il governo, Bindi ha risposto con ironia amara: “Vorrei che finisse presto, ma sono molto bravi a restare al potere anche quando sembrano in disaccordo. L’opposizione, invece, è spesso troppo seria per trovare un’intesa rapida. Questo è un rischio per il Paese”.

L’appello finale dell’ex ministra è stato chiaro: “Andare a votare è un dovere democratico. I referendum sono un’occasione per dire sì a un’Italia più giusta, più sicura e più inclusiva”.

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Last modified: Maggio 18, 2025
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