Chianciano Terme (domenica, 1 giugno 2025) — Nessun nuovo centro di accoglienza sul territorio, ma più attenzione all’integrazione e al coinvolgimento diretto dei migranti già presenti. È questa la strategia delineata dal Comune di Chianciano Terme, che ha sottoscritto un accordo operativo con la Prefettura di Siena per regolamentare e consolidare l’accoglienza. Il piano prevede di mantenere attive tre strutture per una presenza stabile di circa 250 persone, evitando ulteriori arrivi o aperture.
Di Roberto Meloni
Al centro dell’iniziativa c’è un progetto di integrazione gestito dal Consorzio Chora, realtà toscana con esperienza nell’ambito dell’accoglienza. Il programma, dal valore complessivo di 20.650 euro e finanziato dal bilancio comunale, promuove percorsi educativi, attività di socializzazione e impieghi a rotazione in servizi di pubblica utilità: dalla manutenzione del verde al supporto durante eventi cittadini, fino a piccoli interventi civici. Si tratta di attività volontarie, non retribuite ma regolamentate, volte a rafforzare la conoscenza del territorio e a favorire l’incontro tra migranti e comunità locale.
Il piano prevede 416 ore di coordinamento e 156 di gestione amministrativa, con la copertura assicurativa per i volontari e rimborsi per gli spostamenti sul territorio. È l’attuazione di quanto deliberato dalla giunta Torelli nel dicembre scorso, in un’ottica che punta a trasformare potenziali tensioni in occasioni di crescita e inclusione.
Chianciano è il comune della Valdichiana senese con il più alto numero di ospiti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas), seguito da Chiusi (113), Sarteano (66) e Montepulciano (49). Nei comuni di Pienza, San Casciano dei Bagni, Torrita di Siena e Trequanda non sono invece presenti strutture di questo tipo. In totale, la Valdichiana senese ospita attualmente 523 migranti nei Cas.
Resta aperto, tuttavia, il tema dei migranti che, una volta usciti dal circuito dei Cas, iniziano percorsi autonomi di integrazione, spesso segnati da precarietà e difficoltà abitative. Una questione complessa che, seppur fuori dal perimetro dell’accordo appena firmato, continua a suscitare preoccupazioni tra cittadini e amministratori locali.
La giunta comunale ha scelto di puntare su un modello che, senza ampliare le strutture di accoglienza, favorisca l’inclusione attiva, regolata e condivisa. Ma il fenomeno migratorio, specie nelle sue fasi successive all’accoglienza istituzionale, rimane una sfida aperta su cui le politiche pubbliche dovranno ancora confrontarsi.
Last modified: Giugno 1, 2025

