Scritto da 10:39 pm Siena, Attualità, Top News

Montessori per chi dimentica: Siena prova a cambiare sguardo

Siena (sabato, 18 ottobre 2025) — A Siena, dove la memoria è quasi una religione collettiva, si prova a restituirla, almeno in parte, a chi l’ha smarrita. Non con una cura miracolosa, ma con un metodo antico che torna a fiorire in un contesto nuovo: il Montessori. Questa volta non per i bambini, ma per gli anziani che vivono con la demenza.

di Valeria Russo

In un’aula silenziosa, oggi e domani, operatori e caregiver imparano a modulare voce, gesti, spazi. Imparano a rallentare. L’associazione A Piccoli Passi Siena ha voluto questo corso gratuito insieme a Rotary, Inner Wheel, Rotaract e Interact, con il sostegno delle istituzioni cittadine e sanitarie. Tutti insieme, per costruire una rete che non si limiti all’assistenza, ma che ridia senso alla parola cura.

Il metodo Montessori, nato per i bambini che imparano facendo, qui si piega con delicatezza alle fragilità cognitive. Non ci sono medicine, ma movimenti piccoli, rituali semplici, spazi che rassicurano. L’idea è disarmante nella sua semplicità: invece di forzare la memoria, si accoglie ciò che resta, si lavora su quel filo sottile che ancora collega la persona al mondo. Una tovaglia piegata lentamente, una tazza portata con calma, un fiore spostato di posto: gesti minimi che ridanno ordine al caos della mente.

A guidare la formazione sono due professioniste che sanno quanto un atteggiamento possa contare più di una ricetta medica. Silvia Garulli, educatrice, ed Elisabetta Farina, neurologa, uniscono scienza e umanità nel tentativo di costruire un linguaggio comune tra chi assiste e chi non riesce più a esprimersi.

C’è un pensiero, sottile ma fermo, che attraversa il progetto: la demenza non cancella la persona, la nasconde soltanto. E chi la incontra ogni giorno deve imparare a riconoscerla dietro il velo dell’oblio.

Siena, con questa iniziativa, prova a guardare più in là del dolore e della paura. Non è solo un corso di formazione: è un esperimento sociale, un atto di civiltà. Una città che custodisce la memoria collettiva del Palio, del tempo e dei suoi riti, ora si misura con un’altra forma di memoria — quella fragile, scomposta, che chiede solo di essere accolta con rispetto.

In fondo, prendersi cura di chi dimentica significa ricordare per due.

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Last modified: Ottobre 18, 2025
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