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Le parole che curano

Siena (mercoledì, 8 ottobre 2025) — Ci sono ferite che non si vedono, eppure pesano più di qualunque cicatrice. I disturbi psichici vivono spesso in silenzio, sotto il livello di guardia della società, dove la solitudine diventa una stanza chiusa a chiave e la voce del dolore rimbalza senza risposta.

di Valeria Russo

Sono malattie che non lasciano lividi, ma logorano piano: la mente che si chiude, il corpo che segue, la vita che perde luce.

Per questo il 10 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, Siena e la sua provincia hanno deciso di parlare apertamente di ciò che di solito si tace. Aprire le porte, letteralmente, perché chiedere aiuto è il primo gesto di coraggio, il primo passo verso la possibilità di stare meglio. Non tutto si guarisce, ma molto si cura — e a volte, imparare a convivere con la propria fragilità è una forma di guarigione più profonda.

A Siena, il Centro di Salute Mentale di via Roma 56 accoglierà chiunque voglia entrare, senza appuntamento, per un colloquio o una semplice conversazione. Non serve arrivare con una diagnosi in tasca: basta arrivare. L’obiettivo è rompere il muro del pregiudizio, restituendo ai disturbi della mente lo stesso rispetto che si accorda a quelli del corpo.

Poco più in là, alla Fortezza Medicea, l’attività motoria diventa terapia condivisa. Pazienti e cittadini insieme, a muoversi, respirare, camminare. Un gesto semplice che contiene un messaggio potente: la salute mentale non è isolamento, ma relazione.

Nel frattempo, gli studenti dell’Istituto Marconi e del Caselli proveranno a raccontare il disagio con le parole. Un laboratorio di scrittura creativa per costruire ponti tra generazioni e linguaggi, perché parlare di fragilità con chi è giovane significa educare al rispetto, all’empatia, alla lentezza di chi ascolta davvero.

A Colle Val d’Elsa, la salute mentale si fa arte. Negli spazi di via Gramsci, un’installazione interattiva del gruppo di scrittura creativa invita a entrare e lasciare un pensiero, un ricordo, un’emozione. Il giorno successivo, nel giardino pubblico antistante, ci sarà la ginnastica dolce: movimenti lenti, consapevoli, come se il corpo cercasse di insegnare alla mente un nuovo ritmo. Poi, il 15 ottobre, il Baluardo ospiterà un laboratorio di Qi Gong: la calma orientale trapiantata tra i vicoli toscani, un respiro lungo tra cielo e terra.

A Chianciano Terme, invece, la mente si racconta a teatro. Un laboratorio aperto al pubblico porterà sul palco storie di fragilità e rinascita, tra realtà e finzione, con la forza catartica che solo il teatro possiede: quella di farci riconoscere in chi credevamo diverso.

Tutti questi gesti, sommati, formano un unico respiro collettivo. È la provincia che si prende cura dei suoi abitanti, non solo con farmaci e diagnosi, ma con relazioni, parole, arte, movimento. In un tempo in cui la velocità è diventata una forma di fuga, la salute mentale chiede lentezza, ascolto, prossimità.

E allora, per un giorno almeno, Siena e i suoi paesi si mettono in ascolto. Le porte si aprono, le persone si incontrano, le storie si intrecciano. Forse è questo il segreto della cura: scoprire che nessuno, mai, è davvero solo nella propria mente.

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Last modified: Ottobre 8, 2025
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