Siena — Ci sono premi che pesano come medaglie e premi che brillano come segni di continuità. Quello che l’Accademia dei Lincei consegnerà a Giulia Bassi il 13 novembre, a Palazzo Corsini, appartiene alla seconda specie: è un riconoscimento che non celebra soltanto un risultato, ma un percorso, un modo di guardare ai libri e alle persone che li scrivono.
di Valeria Russo
Bassi, oggi borsista post-doc al Dipartimento di Filologia e critica delle Letterature antiche e moderne dell’Università di Siena, si è mossa dentro il Novecento letterario come un’archeologa paziente: spolverando carte, ritagli, corrispondenze, appunti d’archivio. Da quella polvere viva è nato il volume «Con assoluta sincerità». Il lavoro editoriale di Natalia Ginzburg (1943-1952), pubblicato da FUP-USiena Press, che le è valso il Premio “Giuseppe Borgia” dell’Unione delle Fondazioni Lincee, sezione Scienze morali.
Non è un libro di aneddoti, ma di scoperte silenziose. Dentro quelle lettere e relazioni, Giulia Bassi ha seguito la traccia di una Natalia Ginzburg editor, figura spesso trascurata dietro la scrittrice che tutti conoscono. Nella Torino del dopoguerra, fra le stanze della casa editrice Einaudi, Ginzburg non si limitava a leggere manoscritti: li trasformava. Supervisionava collane, discuteva traduzioni, costruiva ponti fra gli autori e la lingua. Quando coordinò la versione italiana della Recherche, lo fece con la dedizione di chi sa che la parola giusta è anche un gesto politico.
Bassi racconta questa stagione con l’attenzione di chi sa ascoltare i margini. Nelle sue pagine l’intersezione tra scrittrice, redattrice e traduttrice si svela come una sorta di laboratorio interiore: un luogo dove la voce della Ginzburg prende forma nel confronto quotidiano con gli altri, nelle correzioni, nei tagli, nelle esitazioni.
C’è un filo rosso che unisce le due donne – la protagonista del libro e la sua studiosa – ed è la sincerità del lavoro. Quella che non ha bisogno di proclami, che non teme la discrezione, che si misura nei dettagli e non nelle pose. È forse questo che l’Accademia dei Lincei ha voluto premiare: la tenacia di una ricerca che restituisce al mestiere letterario la sua materia umana, fragile e luminosa.
E così, il 13 novembre, nella cornice severa di Palazzo Corsini, accanto alle colonne e ai lampadari, si sentirà risuonare un applauso che attraversa il tempo. Non solo per Giulia Bassi e per la sua carriera che inizia nel segno dell’eccellenza, ma anche per Natalia Ginzburg, la donna che in anni difficili seppe essere editor, autrice e coscienza critica, sempre con la stessa intransigente dolcezza.
Last modified: Novembre 2, 2025

