Scritto da 10:25 pm Siena, Attualità, Top News

Cristalli di Natale, la luce che unisce Colle di Val d’Elsa

Siena — C’è qualcosa di magico, quasi infantile, nel modo in cui la luce si rifrange nel cristallo. È come se dentro ogni riflesso ci fosse un ricordo, o un desiderio che non ha ancora trovato forma.

di Valeria Russo

A Colle di Val d’Elsa quella luce non è solo materia: è un linguaggio, un’identità, una promessa. E dal 7 dicembre al 11 gennaio torna a parlare la sua lingua più antica, quella del Natale, con la seconda edizione di Cristalli di Natale – In cammino verso il 2028, un progetto che intreccia arte, artigianato e futuro.

Il Museo del Cristallo, che già da solo sembra una cattedrale laica della luce, diventa il centro di questa piccola rivoluzione poetica. Gli artisti, i designer, gli artigiani sono chiamati a interpretare il Natale non come decorazione ma come gesto: un atto collettivo che racconta la capacità di Colle di Val d’Elsa di trasformare la materia fragile in significato.

Il tema scelto – “Cristalli per la cultura. La luce del Natale, lo sguardo al futuro” – suona come una dichiarazione d’intenti. Ogni opera potrà nascere dagli scarti messi a disposizione dalla Colle Vilca, la storica azienda che del cristallo ha fatto mestiere e poesia. Quello che resta sul fondo dei laboratori, le schegge e le imperfezioni, si trasforma in nuova bellezza: un esercizio di consapevolezza e di fiducia nella rinascita delle cose.

È una metafora perfetta della città stessa, che da secoli costruisce la propria identità sull’equilibrio tra tradizione e invenzione. Colle, la città del cristallo, del lavoro paziente e del vetro che diventa trasparenza. Ma anche la città che sogna di diventare Capitale Italiana della Cultura 2028: un sogno che non si limita ai dossier o alle candidature ufficiali, ma si alimenta di gesti come questo, dove la comunità si riconosce e si rinnova.

Una giuria di esperti del mondo dell’arte e del design selezionerà le venti opere che resteranno esposte durante tutto il periodo natalizio, mentre i visitatori potranno votare la loro preferita, quella che più riesce a far parlare la luce. Alla fine arriveranno i premi: il Cristalli di Natale 2025, assegnato dalla giuria tecnica; La Luce di Colle, scelto dal pubblico; e una menzione speciale per chi avrà saputo cogliere il lato più umano di questa sfida.

Ma il vero premio, forse, sarà già nell’aria di quelle sale, tra un riflesso e l’altro. Perché in ogni scarto di cristallo che torna a brillare c’è un’idea di cultura che non ha bisogno di slogan: quella che nasce dal lavoro delle mani, dalla memoria condivisa, dalla capacità di immaginare ancora.

E Colle di Val d’Elsa, in questo cammino verso il 2028, sembra aver trovato la sua direzione proprio lì, in quella scintilla che resiste anche quando la luce sembra spegnersi.

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Last modified: Novembre 1, 2025
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