Siena (venerdì, 23 maggio 2025) – Un nuovo futuro prende forma per il complesso monumentale del Santa Maria della Scala, grazie a un progetto di rigenerazione culturale e architettonica senza precedenti in Italia. Tre rinomati studi di architettura – LAN Architecture, Studio Odile Decq e Hannes Peer Architecture – sono stati chiamati a disegnare la trasformazione del polo museale senese, che con i suoi 36mila metri quadrati rappresenta uno dei più vasti e significativi beni culturali urbani del Paese.
di Roberto Meloni
Coordinati dal curatore e architetto Luca Molinari, incaricato di elaborare una visione unitaria e strategica, i progettisti lavoreranno in sinergia per restituire al Santa Maria la sua piena funzionalità. Il progetto non si limita a un restyling museale, ma mira a trasformare l’antico ospedale – nato come luogo di accoglienza e cura, poi divenuto spazio espositivo – in una “casa della città”, destinata a ospitare attività didattiche, artistiche, culturali, e perfino servizi di ristorazione e un auditorium, oggi assente in città.
A rendere ancora più simbolico l’avvio di questo ambizioso programma è la mostra “Path to the Sky” dell’artista americano Jacob Hashimoto, attualmente in corso presso il complesso. I suoi 3000 aquiloni sospesi evocano la leggerezza della visione e l’unità nella molteplicità: metafora perfetta per una struttura che punta a rinascere grazie a professionalità diverse e a un lavoro di squadra internazionale.
La Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, guidata da Cristiano Leone con la direzione scientifica di Chiara Valdambrini, ha abbandonato il modello monolitico del progetto unico, optando per un approccio distribuito che coinvolge più voci e sensibilità. L’obiettivo è completare il recupero dei 18mila metri quadri ancora inutilizzati del complesso, senza mai chiudere completamente l’accesso al pubblico, procedendo per fasi successive e progressive.
Il Comune di Siena, con la sindaca Nicoletta Fabio, si è assunto il rischio di una scommessa a lungo termine: trasformare il Santa Maria in un polo culturale strategico non solo per la città ma per l’intero sistema museale italiano. Un progetto che, come sottolinea la stessa amministrazione, non potrà essere portato avanti da solo, ma richiederà l’ingresso di nuovi soci istituzionali come il Ministero della Cultura e la Regione Toscana, oltre al supporto di fondazioni e investitori privati.
Il Santa Maria della Scala diventa così un laboratorio permanente di idee e visioni: da nodo irrisolto del passato, a motore di rigenerazione urbana e culturale. Un’opportunità storica per Siena, che con questo progetto si candida a essere protagonista delle politiche culturali nazionali per i decenni a venire. E oggi, il primo mattone verso il futuro è stato posato.
Last modified: Maggio 23, 2025