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Baby gang al femminile a Siena, chiesta la messa alla prova per otto minorenni

Siena (venerdì, 30 maggio 2025) – Si apre uno spiraglio di possibile recupero per le otto ragazze senesi coinvolte nella vicenda della cosiddetta baby gang al femminile. Al Tribunale per i Minorenni di Firenze si è tenuta ieri l’udienza preliminare che ha visto al centro la richiesta di ammissione al programma di messa alla prova per tutte le giovani indagate, all’epoca dei fatti di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Di Roberto Meloni

Le accuse mosse nei loro confronti sono pesanti: si va dalle lesioni personali agli atti persecutori, passando per la diffusione illecita di immagini a contenuto sessuale, sostituzione di persona e minacce. I fatti risalgono al periodo tra aprile e ottobre del 2021 e coinvolgono episodi di bullismo, sia fisico che digitale, rivolti anche a coetanee non italiane. La denuncia iniziale era partita da una delle vittime, dando avvio all’inchiesta condotta dalla Questura di Siena.

Secondo quanto emerso dalle indagini, in almeno un’occasione l’aggressione sarebbe avvenuta in presenza di numerosi testimoni, alcuni dei quali avrebbero anche ripreso la scena con i telefoni, pubblicando poi i video sui social. Una dinamica allarmante che ha sollevato un forte dibattito in città sulla devianza minorile e il ruolo dell’educazione nei contesti scolastici e familiari.

Durante l’udienza, le otto ragazze – tutte presenti – hanno espresso il proprio consenso a intraprendere il percorso di messa alla prova, uno strumento previsto dal diritto minorile con finalità rieducative. Il giudice si è riservato di valutare l’idoneità del programma, rinviando la decisione alla prossima udienza prevista per ottobre.

Tra i legali difensori, l’avvocato Alessandro Betti ha sottolineato il cambiamento già avvenuto in una delle sue assistite: “Il percorso che ha intrapreso è stato significativo per maturare piena consapevolezza del disvalore delle sue azioni. L’udienza di oggi ha dimostrato l’efficacia di questo cammino e attendiamo ora fiduciosi il via libera definitivo al programma”.

Resta alta, tuttavia, l’attenzione sull’intero caso. Le istituzioni cittadine e scolastiche sono chiamate a riflettere sui segnali di disagio giovanile emersi da questa vicenda, con l’obiettivo di prevenire nuove derive e garantire un ambiente inclusivo e sicuro per tutti i ragazzi.

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Last modified: Maggio 30, 2025
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