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Toscana, il doppio trionfo del turismo che sa di equilibrio

Siena (giovedì, 9 ottobre 2025) — C’è qualcosa di profondamente toscano in questo successo che non fa rumore. Nessuna fanfara, nessuna posa da cartolina: solo il lento, ostinato lavoro di una terra che continua a sedurre il mondo con la grazia di chi non deve dimostrare nulla.

di Valeria Russo

Ai premi “Italia Destinazione Digitale 2025”, assegnati a Rimini da The Data Appeal Company, la Toscana conquista due secondi posti che, nella sostanza, valgono più di una vittoria.

Il primo riconoscimento arriva dal cuore del Chianti, dove il paesaggio sembra disegnato per educare lo sguardo alla misura. È lì che il turismo straniero trova la sua seconda patria, tanto che l’area si è piazzata al secondo posto nazionale nella categoria “Destinazione più apprezzata dagli stranieri”. Solo la Costiera Amalfitana l’ha superata, e davanti al Lago di Como non è cosa da poco. Ma il Chianti, si sa, gioca in un altro campionato: quello della lentezza, dei campi che cambiano colore con la stagione, delle vigne che non hanno bisogno di effetti speciali per incantare.

L’altro riconoscimento, forse ancora più importante, riguarda la sostenibilità. La Toscana è seconda anche nel Destination Sustainability Index, la classifica che misura il fragile equilibrio tra turismo e ambiente. E qui la medaglia brilla di un significato particolare, perché racconta di un modello che non divora ciò che ama. Un turismo capace di convivere con la bellezza senza consumarla, di portare ricchezza senza snaturare i luoghi.

È una vittoria corale, fatta di piccoli borghi che resistono, di amministrazioni che provano a pensare lungo, di comunità che non si arrendono al turismo mordi e fuggi. Perché la Toscana, quando è se stessa, non rincorre le mode: le crea. E lo fa con la discrezione delle colline che non hanno bisogno di urlare per farsi notare.

Nel frattempo, la Puglia festeggia il primo posto assoluto come “Destinazione con la migliore reputazione”, e Corinaldo, nelle Marche, è il “Borgo più amato d’Italia”. Ma la Toscana resta lì, in equilibrio tra il passato e il futuro, con la solita aria di chi conosce il proprio valore e non sente l’urgenza di ostentarlo.

Forse è proprio questo il suo segreto: essere moderna senza inseguire la modernità, accogliere senza piegarsi, mostrarsi senza svendersi. Un modello che non ha bisogno di fuochi d’artificio per attrarre. Basta la luce di un tramonto tra le vigne del Chianti, un bicchiere di rosso che sa di casa, e quella strana, ostinata idea che la bellezza, per durare, debba restare umana.

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Last modified: Ottobre 9, 2025
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