Siena (venerdì, 13 giugno 2025) — Sta suscitando attenzione e dibattito la lettera inviata da Laura Meiattini, cittadina senese con anni di esperienza nel mondo scolastico, in cui si rivolge direttamente ai genitori degli alunni delle scuole primarie per denunciare quella che definisce una “scelta obbligata” nei confronti del tempo scuola lungo. Un appello accorato, indirizzato anche al Ministero dell’Istruzione, affinché venga ripristinata la possibilità di scegliere tra tempo lungo e tempo modulo.
Di Roberto Meloni
“Molti genitori – scrive Meiattini – si trovano costretti a iscrivere i figli al tempo lungo, dalle 8:20 alle 16:20, senza che venga data reale alternativa al tempo corto, nonostante i programmi scolastici siano identici”. La cittadina riporta un caso avvenuto lo scorso febbraio presso la scuola primaria Giovanni Duprè, dove alcuni genitori che avevano optato per il tempo modulo sarebbero stati contattati dall’istituto per modificare l’iscrizione, convertendola al tempo lungo, con tutte le conseguenze del caso: mensa obbligatoria e costi aggiuntivi, a fronte – secondo la lettera – di un servizio ritenuto non all’altezza.
Al centro della critica c’è l’affidamento alle singole dirigenze scolastiche della decisione sulla gestione dei tempi scuola, che secondo Meiattini ha portato a un sostanziale azzeramento della libertà di scelta per le famiglie. “Il Ministero – afferma – ha delegato troppo, venendo meno al principio di equità e garantendo di fatto solo una tipologia di tempo scuola”.
Meiattini conclude chiedendo che, a partire da settembre 2025, venga nuovamente attivata almeno una sezione a tempo modulo, “per restituire ai bambini e alle famiglie una condizione di serenità e un approccio più umano all’esperienza scolastica”.
La lettera ha aperto un fronte di riflessione su un tema molto sentito, che chiama in causa l’organizzazione scolastica, la qualità della vita dei bambini e il diritto dei genitori a scegliere ciò che ritengono più adatto per i propri figli.
Last modified: Giugno 13, 2025