Siena (venerdì, 17 ottobre 2025) — Siena, nei fine settimana d’autunno, sembra respirare attraverso le sue immagini. Ogni angolo, dal cuore della città alle colline di Sovicille e Castelnuovo Berardenga, si trasforma in una lente che ingrandisce il mondo. Il Siena Awards continua il suo cammino, portando con sé la grande fotografia internazionale, e fino al 23 novembre invita a rallentare, entrare, guardare.
di Valeria Russo
Le mostre aprono come porte su altri destini: venerdì pomeriggio, sabato e domenica tutto il giorno, come se la città stessa volesse accompagnare il passo dei visitatori.
All’Accademia dei Rozzi, la frontiera americana si materializza negli scatti di Adrees Latif: il suo Mexico Border racconta il confine tra due mondi, la sabbia, la rete metallica, la fatica di chi attraversa e di chi resta. Poco lontano, negli spazi dell’Area Verde Camollia, Kiana Hayeri fa respirare il silenzio dell’Afghanistan con No Woman’s Land, un viaggio fra le vite sospese di oltre cento donne, tra polvere, dolore e dignità.
Nel Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici, invece, Katie Orlinsky mostra ciò che si scioglie e scompare: i caribù, il ghiaccio, il tempo. Il suo sguardo corre tra Alaska e Canada, dove il clima muta e la sopravvivenza diventa un atto di resistenza.
C’è poi la fotografia che inventa nuovi linguaggi: al Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna” prende forma I Wonder If You Can, una collettiva che premia la libertà creativa del Creative Photo Awards. All’ex Distilleria Lo Stellino, il Siena International Photo Awards raccoglie il mondo intero in un’unica sala, con immagini che raccontano guerre, sorrisi, miracoli quotidiani. Ancora al Museo dei Fisiocritici, il cielo diventa protagonista con il Drone Photo Awards: visioni aeree che sembrano sogni disegnati dall’altezza.
Castelnuovo Berardenga entra quest’anno nel circuito del festival con una mostra che sa di sabbia e luce: A Question of Balance di Elliot Ross attraversa l’Ovest americano, dove il deserto Navajo convive con i giardini irrigati dell’Utah. È un racconto di squilibri e abbondanze, di acqua negata e sprecata, di frontiere invisibili tra chi ha troppo e chi non ha niente.
A Sovicille, il festival sdoppia la sua voce: al Centro Culturale La Tinaia, Muhammed Muheisen espone Life and War, vent’anni di esodi e rinascite, bambini che giocano accanto alle macerie, uomini che sorridono nonostante tutto. Nelle strade del borgo, invece, Sovicille Creative trasforma finestre e porte in cornici d’autore: la fotografia esce dalle gallerie e si appoggia alle pietre, dialogando con il vento, i passanti, il paesaggio.
Il Siena Awards non è solo un festival: è un modo per ricordare che guardare è un gesto politico, un esercizio di umanità. Dietro le sue quinte ci sono l’associazione Art Photo Travel, i comuni di Siena, Sovicille e Castelnuovo Berardenga, insieme a istituzioni, aziende e amici che credono nella bellezza come bene comune. Per scoprire tutto — orari, luoghi, storie — basta cercare Siena Awards online o seguirne il battito sui social. Il resto lo fa la luce, ogni volta diversa, che cade sulle fotografie e sulle persone che le guardano.
Last modified: Ottobre 17, 2025

