Scritto da 12:18 am Siena, Attualità, Top News

Sei Caterina: la libertà comincia dalla parola

Siena — Siena ha scelto un modo tutto suo per dire “basta”. Non con slogan urlati o mimose distribuite a scadenza, ma con la voce di una donna che, da secoli, parla senza alzare i toni: Caterina.

di Valeria Russo

Quella che osava scrivere ai Papi e rimproverare i potenti, quella che non chiedeva il permesso per credere in ciò che sentiva giusto.

Sulla sua immagine si fonda il cartellone di eventi che la città dedica al 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Si chiama “Sei Caterina! La voce è libertà”, ed è più di uno slogan: un invito a riconoscersi in chi non si piega, in chi usa le parole come atto di resistenza e di cura.

Dentro questo titolo ci sono conferenze, spettacoli, libri, lezioni, incontri. C’è un percorso che unisce la cultura alla vita quotidiana, il pensiero all’azione. Dal teatro lirico dedicato a Marietta Piccolomini ai corsi di educazione finanziaria pensati per rendere l’indipendenza economica un vero antidoto alla dipendenza affettiva; dai dibattiti universitari alle letture pubbliche, ogni appuntamento diventa una piccola pietra posata contro l’indifferenza.

Siena si muove in un coro di voci femminili, e non solo. Ci sono le associazioni, le università, i centri di volontariato, le contrade, i teatri: un tessuto civico che sembra voler dire che la violenza non è solo un problema privato, ma una questione collettiva. Si parla di soldi, di libertà, di paura, di consenso, ma anche di arte e di memoria, come se ogni linguaggio potesse aiutare a tenere la voce accesa.

Santa Caterina, se potesse affacciarsi dalla sua cella, riconoscerebbe questo fervore. Forse sorriderebbe vedendo il suo volto su un manifesto che parla di diritti e consapevolezza, lei che di consapevolezza visse fino all’ultimo respiro. In fondo, la libertà comincia da lì: da una parola detta bene, da un pensiero che si fa gesto, da un silenzio che finalmente si rompe.

Il calendario, che accompagnerà la città fino a dicembre, non è solo un elenco di date. È un cammino, un tentativo di educarsi all’ascolto reciproco. Perché ognuna, in fondo, può esserlo: coraggiosa, scomoda, implacabile nel pretendere che il mondo cambi — a partire dalle sue stesse parole.

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Last modified: Ottobre 31, 2025
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