Siena (mercoledì, 30 aprile 2025) – La scadenza del bando per la manifestazione di interesse sulla gestione pubblico-privata delle residenze universitarie in Toscana è stata nuovamente rinviata. Dopo i precedenti slittamenti da gennaio a marzo e poi ad aprile, il termine è ora fissato per il 15 giugno. Intanto però, secondo quanto riportato da La Repubblica Firenze, in alcune strutture di Siena, Pisa e Firenze sono già stati effettuati sopralluoghi da parte di soggetti interessati alla futura gestione.
Di Roberto Meloni
A Siena, le residenze coinvolte sono “Sperandie”, “Mattioli” e “San Marco”, per un totale di 276 posti letto. In tutta la regione, sono undici le strutture oggetto del bando, per oltre 1600 posti. La decisione del DSU Toscana di aprire alla formula del Partenariato Pubblico-Privato ha però sollevato forti critiche, soprattutto da parte dell’associazione studentesca Cravos, che accusa le istituzioni di voler smantellare il sistema pubblico del diritto allo studio.
“Il sistema delle residenze universitarie è sotto attacco – ha dichiarato Cravos –. La giustificazione ufficiale è la mancanza di fondi per gli interventi di ristrutturazione, ma si tratta di una scelta politica precisa. I fondi ci sono, ma vengono indirizzati altrove, spesso per favorire l’ingresso di grandi gruppi privati nel mercato degli alloggi per studenti”.
Secondo l’associazione, lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro previsto dal PNRR per nuovi posti letto ha premiato in larga parte soggetti privati, penalizzando gli enti pubblici. Il rischio, per Cravos, è una graduale sostituzione del modello pubblico con strutture gestite da aziende che trasformano il diritto allo studio in un servizio a pagamento.
Gli studenti denunciano anche un possibile peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, con minori garanzie per il personale impiegato e una riduzione dei posti gratuiti. “Esternalizzare i servizi – sostengono – significa trasformare gli studenti in clienti e mettere il patrimonio pubblico nelle mani dei privati per decenni”.
Per questo Cravos chiede ufficialmente al DSU Toscana e alla Giunta regionale di ritirare il progetto e avviare un piano di investimenti pubblici per ristrutturare e gestire direttamente le residenze. Intanto, le mobilitazioni annunciate proseguiranno, mentre si avvicina la nuova scadenza di giugno. Il nodo del diritto allo studio e della sua gestione resta, dunque, al centro del dibattito politico e sociale in Toscana.
Last modified: Aprile 30, 2025