Siena (venerdì, 17 ottobre 2025) — C’è chi, finita l’università, chiude i libri e li infila in una scatola, e chi invece non riesce a smettere. L’Università di Siena parla a questi ultimi: quelli che hanno ancora domande, anche dopo una laurea.
di Valeria Russo
Per loro ha preparato ottantuno nuovi sentieri per l’anno accademico 2025-2026, tra master, corsi di perfezionamento, aggiornamento, formazione e summer school.
Quarantasette di questi sono master, divisi quasi equamente tra primo e secondo livello. Sono i percorsi che mettono insieme il sapere teorico e la pratica quotidiana: c’è chi studia la rianimazione cardio-toraco-vascolare, chi approfondisce la chirurgia dell’orecchio e del basicranio, chi esplora le nuove frontiere dell’oncologia mutazionale o le tecniche di ecografia che trasformano un’immagine in una diagnosi. Sono corsi che sanno di corsia d’ospedale, di laboratorio, di sala operatoria: dove ogni dettaglio diventa competenza e ogni gesto, conoscenza.
Accanto a questi, quattro corsi di perfezionamento per affinare competenze già mature, sei corsi di aggiornamento per chi nel proprio lavoro non può permettersi di restare indietro, diciannove corsi di formazione per chi vuole reinventarsi e cinque summer school che sanno d’estate e di libertà, dove si impara anche stando seduti su un prato a discutere di futuro.
Per entrare nei master serve una laurea; per gli altri corsi, a volte basta la curiosità e un po’ di disciplina. Ogni bando racconta le proprie regole e scadenze: il numero dei posti, i requisiti, le date da segnare in agenda. Tutto è scritto, con la precisione tipica delle università, nel sito dell’Ateneo senese, nella sezione dedicata ai corsi post laurea.
In un tempo che corre troppo in fretta, questi ottantuno percorsi sembrano un piccolo atto di resistenza: un modo per dire che studiare non è solo prepararsi a un mestiere, ma continuare a capire il mondo — e forse, un po’, anche se stessi.
Last modified: Ottobre 17, 2025
