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Migranti, l’associazione Cudera accusa: “Altro che accoglienza, Siena respinge e marginalizza”

Siena (mercoledì, 21 maggio 2025) — “Siena non è una città accogliente”. È l’affondo deciso del Laboratorio Sociale Diffuso Cudera, che interviene con una nota durissima per smentire le recenti dichiarazioni del Prefetto di Siena sul tema dell’accoglienza dei migranti. Il comunicato, diffuso dall’associazione senese attiva sul fronte sociale e dell’integrazione, punta il dito proprio contro il rappresentante del Governo in città, accusandolo di essere “il principale responsabile di tutto ciò che non funziona nell’accoglienza locale”.

di Roberto Meloni

“Il Prefetto dice che ne arrivano troppi, ma è lui stesso ad aver imposto direttive che hanno prodotto ritardi nella gestione delle domande di asilo e dei permessi di soggiorno – scrivono da Cudera –. Siena accoglie poco e male. I centri per migranti sono stati collocati lontano dalla città, rendendo difficile ogni processo di integrazione e facilitando, piuttosto, la marginalizzazione sociale”.

Nel comunicato, l’associazione smonta anche la narrazione di una Siena solidale: “La città è accogliente coi senesi e con la ‘senesità’, ma fatica ad accettare il resto: migranti, studenti fuorisede, artisti di strada. Chi esce dagli schemi viene spesso represso o respinto. Le politiche securitarie e la ‘vetrinizzazione’ del centro storico hanno generato una città bella ma spenta, che espelle ogni forma di alterità”.

Il duro giudizio si contrappone però a una realtà diversa, fatta di volontariato e attivismo civile che Cudera riconosce e valorizza: “Siena ha fatto molto, sì, ma lo ha fatto grazie alle sue associazioni, ai volontari, alla galassia cattolica, alla Corte dei Miracoli, alle scuole di lingua composte esclusivamente da volontari. E grazie all’Università per Stranieri che ha lanciato un importante progetto di integrazione linguistica e culturale. È questa Siena che salva la dignità della città, non le istituzioni”.

Non manca un riferimento polemico anche ai numeri, spesso utilizzati per alimentare la percezione di un’invasione: “A Siena non arrivano affatto ‘troppi migranti’. I flussi sono inferiori alla media nazionale di città di simile dimensione. Inoltre, di spazio ce n’è. Il centro storico è pieno di residenze vuote, e anche fuori le mura ci sono immobili inutilizzati. La verità è che manca la volontà di accogliere, non la capacità”.

Cudera denuncia inoltre la rimozione dal dibattito istituzionale del valore umano dell’accoglienza: “I migranti sono persone, non numeri. Hanno alle spalle storie di guerra, fuga, fame. Chi li respinge li condanna alla clandestinità, all’illegalità, al degrado. È una scelta precisa, non una necessità. Dietro la frase apparentemente innocua ‘non possiamo accoglierli tutti’ si nasconde una pericolosa deriva xenofoba, che rischia di attecchire sempre più nel tessuto sociale senese”.

Il messaggio finale è un richiamo forte alla responsabilità collettiva: “A Siena ci sarebbe posto per tutti. Migranti, poveri, emarginati. E ne gioverebbe anche la città, che invece preferisce, troppo spesso, chiudere le sue porte. Ma chi fugge continuerà a bussare. E qualcuno continuerà ad aprire, con il sorriso”.

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Last modified: Maggio 21, 2025
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