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La medicina che attraversa i confini

Siena — C’è un’idea antica, quasi romantica, che resiste anche nell’epoca dei protocolli digitali e delle intelligenze artificiali: quella di una medicina che non cura solo i corpi, ma le distanze.

di Valeria Russo

È con questo spirito che torna Agorà Aou Senese, lo spazio di incontro dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Siena nato nei giorni più bui della pandemia, quando il mondo si guardava da dietro le mascherine e la parola “condivisione” sembrava un lusso. Oggi quel progetto è diventato una consuetudine preziosa, un laboratorio di idee dove la scienza dialoga con la filosofia, la storia si intreccia alla poesia, e la salute diventa un tema umano, non solo sanitario.

Lunedì 27 ottobre, alle 16.15, l’aula magna del centro didattico ospiterà un incontro che profuma di terra rossa e di coraggio: protagonista sarà Gianfranco Morino, medico chirurgo che da decenni lavora in Africa. Uno di quelli che hanno scelto la strada meno battuta, la più scomoda, quella che passa per le periferie del mondo. Invece di rincorrere le carriere ospedaliere europee, Morino ha deciso di mettere le mani – e il cuore – dove la medicina è ancora una frontiera: nei villaggi del Kenya, tra le baracche di lamiera e le mani dei bambini che giocano accanto ai pozzi.

È lì che ha fondato, insieme a un gruppo di visionari, l’associazione World Friends e l’ospedale Ruaraka Uhai Neema, un presidio sanitario costruito letteralmente mattone dopo mattone, mosso dalla certezza che la salute appartenga a tutti, e non sia un lusso per pochi. In quell’ospedale, dove i farmaci scarseggiano e la corrente salta, la medicina torna alla sua essenza: uno sguardo, una garza, una mano che non si ritrae.

Agorà sceglie di cominciare da qui la sua nuova stagione, con un incontro che non parla solo di bisturi e diagnosi, ma di umanità e scelta. Perché curare, a certe latitudini, è un atto politico. È dire “no” all’indifferenza e “sì” a un’idea di mondo in cui la salute di uno riguarda tutti gli altri.

L’evento, aperto alla cittadinanza e trasmesso in diretta sul canale YouTube dell’Aou Senese, non sarà soltanto una conferenza: sarà un viaggio. Un modo per ricordare che il sapere medico, quando incontra l’etica, diventa qualcosa di più grande – una forma di giustizia silenziosa. E che, anche da una piccola aula di Siena, si può ancora ascoltare il respiro del mondo.

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Last modified: Ottobre 24, 2025
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