Siena — Ci sono modi diversi di parlare con una Regione. C’è quello vecchio, fatto di attese al telefono, moduli da scaricare, link che non si aprono.
di Valeria Russo
E c’è quello nuovo, che si chiama ME, e promette di accorciare le distanze tra i cittadini e l’amministrazione, senza far perdere la pazienza a nessuno.
L’idea è semplice come tutte le rivoluzioni digitali quando funzionano davvero: un unico portale dove ognuno trova solo ciò che gli serve. Chi cerca un bando, chi vuole sapere se la propria pratica è ferma o si muove, chi ha bisogno di orientarsi fra cultura, lavoro, politiche giovanili. Ognuno ha il suo piccolo angolo di Toscana virtuale, costruito su misura.
ME nasce dopo una sperimentazione che ha coinvolto centinaia di utenti e si presenta come la porta d’ingresso ai servizi digitali regionali. È un progetto costruito con fondi europei, ma soprattutto con un’idea di fondo che sa di buonsenso: non servono mille sportelli, ne basta uno, se funziona bene. E per entrare, bastano lo SPID o la Carta d’identità elettronica, quelle chiavi ormai universali che aprono la pubblica amministrazione.
Ma la novità vera è quell’assistente virtuale che risponde in linguaggio naturale. Si chiama “Chiedilo a ME”, e dentro c’è un piccolo cervello artificiale che impara dalle domande dei cittadini. Non è un oracolo, ma un aiutante gentile, capace di orientare, suggerire, indirizzare. Se sbaglia, non si offende: prende appunti, migliora, ringrazia. È l’intelligenza artificiale che si educa al servizio pubblico.
La piattaforma si evolve di continuo, come una piazza che ogni giorno cambia voce. Entro poche settimane, arriveranno le notifiche personalizzate, i messaggi mirati, i promemoria sui bandi in scadenza. Tutto calibrato su chi sei e su ciò che ti interessa.
È una piccola rivoluzione silenziosa, quella che la Toscana mette in rete: una Regione che prova a farsi più vicina, più umana, persino più curiosa dei suoi cittadini. E a pensarci bene, “Chiedilo a ME” suona quasi come un invito affettuoso: non un comando, ma un’offerta di ascolto. Forse è proprio questo il segreto della modernità — non la velocità, ma la disponibilità a rispondere.
Last modified: Ottobre 28, 2025

