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Cercasogni: Siena insegna ai bambini a guardare in alto

Siena — Al Teatro dei Rozzi si riaccendono le luci del sogno. Non quelle abbaglianti del successo, ma quelle più delicate e persistenti della meraviglia: torna Cercasogni, la rassegna che da anni fa da ponte fra la fantasia dei bambini e la realtà, fra il Comune di Siena, Straligut Teatro e i Teatri di Siena.

di Valeria Russo

Una stagione, quella 2025–2026, che promette di essere più grande, più viva, più curiosa: dieci spettacoli, molti in doppia replica, come se non bastasse un solo pomeriggio per contenere tutta la voglia di stupirsi.

Chi frequenta il Teatro dei Rozzi in questi mesi sa di cosa si parla: i corridoi pieni di passi impazienti, le risate che si sovrappongono, i genitori che si chinano per indicare la scena, e i bambini che restano immobili, con gli occhi spalancati come se davanti a loro il mondo avesse appena imparato a respirare. Cercasogni non è soltanto una stagione teatrale: è una piccola educazione sentimentale che Siena regala alle sue nuove generazioni.

Ogni anno, quando le tende rosse si chiudono e cala il silenzio, si avverte quella vibrazione che il teatro autentico sa produrre: la sospensione del tempo, il respiro collettivo, la scoperta che si può imparare a pensare anche giocando. Forse è questo il segreto di un progetto che cresce, replica, raddoppia, senza perdere grazia né entusiasmo.

Dentro c’è la mano di Straligut Teatro, che da anni costruisce ponti tra le scuole, le famiglie e il palcoscenico, e quella dei Teatri di Siena, che fanno del teatro un mestiere d’arte ma anche di servizio civile. C’è poi il Comune, che ci mette la visione di una città che non vuole soltanto conservare il suo passato, ma educare al futuro attraverso la cultura.

Quest’anno ci saranno spettacoli per i più piccoli e altri pensati per chi comincia a diventare grande, con linguaggi che mischiano danza, narrazione, arti circensi e poesia visiva. Non serve capire tutto, basta lasciarsi attraversare. Il teatro, per un bambino, è prima di tutto un modo per abitare il mondo con più immaginazione, per scoprire che la realtà non è una gabbia ma una porta socchiusa.

In fondo Cercasogni vive di questo: della capacità di trasformare un sabato pomeriggio in un viaggio, una storia in un insegnamento, un applauso in un seme. Siena, che da secoli costruisce bellezza pietra su pietra, continua così a costruire anche spettatori: piccoli, vivaci, pronti a credere che l’arte non è un lusso, ma un modo per stare al mondo con occhi aperti e cuore gentile.

E mentre le luci si abbassano, e il brusio della sala si fa attesa, si capisce che il titolo della rassegna è più che mai perfetto: Cercasogni non è solo un invito. È una professione di fede, una promessa rinnovata ogni anno — che i sogni, a Siena, non si smette mai di cercarli.

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Last modified: Ottobre 28, 2025
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