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Primo caso in Toscana di suicidio medicalmente assistito dopo la legge regionale

Italia (mercoledì, 11 giugno 2025) — È avvenuto a Chiusi il primo caso di suicidio medicalmente assistito in Toscana, reso possibile dalla legge regionale approvata lo scorso febbraio e attualmente impugnata dal Governo. A scegliere di porre fine alla propria vita è stato Daniele Pieroni, sessantenne originario di Pescara ma residente da anni nella cittadina senese. Lo ha reso noto l’associazione Luca Coscioni.

di Roberto Meloni

Pieroni, affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e costretto da tempo a vivere con una Peg alimentare attiva per 21 ore al giorno, ha potuto avvalersi delle disposizioni contenute nella sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, nota anche come “sentenza Cappato-Dj Fabo”. Dopo aver contattato l’associazione lo scorso agosto, ha intrapreso il percorso previsto per la morte volontaria assistita, ricevendo esito favorevole dall’Asl Toscana Sud Est il 22 aprile 2025.

La procedura si è svolta nel rispetto delle normative vigenti e delle indicazioni della Consulta. Presente nella sua abitazione al momento dell’atto anche personale medico volontario dell’Asl, oltre ai suoi familiari, al fiduciario Leonardo Pinzi e alla referente locale dell’associazione, Felicetta Maltese. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva, e tre minuti dopo si è spento “serenamente”, come riferisce la nota.

Il caso riaccende il dibattito su fine vita e diritto all’autodeterminazione, in una regione che, nonostante le resistenze istituzionali, ha scelto di normare tempi e modalità per garantire un accompagnamento medico dignitoso in questo delicato passaggio.

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Last modified: Giugno 11, 2025
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